LISUG

Si è svolto il 29 giugno, a Torino, a cura dell’Ufficio di Formazione Distrettuale della Corte d’Appello di Torino diretto dalla dr.ssa Ginevra Zotto, un seminario sulla DMA che ha visto, quali docenti, due funzionari dell’Inpdap ( Tambutto e Conte) e che si prefiggeva, una volta per tutte, di chiarire, tra le tante, l’annosa questione del quadro V1 della DMA ed in particolare della causale di variazione da utilizzare [1] Finalmente, ed a ragione, è stata definitivamente abbandonata la causale di variazione 2 nel caso di V1 …ordinari ( riferiti cioè alla dichiarazione degli imponibili percepiti nei vari singoli mesi), significando che sempre e comunque, in questi casi, bisogna utilizzare la causale di variazione 1(uno) in quanto la causale di variazione 2 si riferisce a casi di omessa denuncia( periodi non denunciati) e non ai casi "normali" che si verificano mensilmente, per i quali, ovviamente, non esiste una "omessa" denuncia ma solo una "sfalsatura" dei redditi da dichiarare dal mese cui si riferiscono al mese in cui vengono effettivamente percepiti.

E’ stata quindi smentita ed accantonata, per quanto riguarda la causale di variazione, la deleteria circolare n. 7 dell’Inpdap del 27/06/2006 che tanti danni ha prodotto in questi anni sulle DMA inviate. Infatti sono stati frequentissimi i casi di uffici che, pur avendo provveduto ad inviare regolarmente la loro DMA ed a pagare i relativi contributi, si sono trovati, specie per gli anni in cui sono stati percepiti arretrati che riguardassero l’intero anno ( conguaglio percentuale, conguagli mod. 69, ecc,) ad avere poche decine di euro di contributi versati, per il semplice fatto che gli arretrati, essendo percepiti in un periodo posteriore a quello per cui era già stata fatta la DMA, utilizzando la famigerata causale di variazione 2 con il quadro V1, venivano sovrascritti al periodo effettivo, "cancellando" gli imponibili ed i contributi già pagati precedentemente.

Chi, comunque, si è trovato e si trova in una situazione simile, non si spaventi: ci sono tre soluzioni possibili per poter regolarizzare le varie posizioni.

 La prima ( meno consigliabile) è quella di rifare l’intera DMA che ha causato il problema ed inviarla nuovamente (ovviamente con il mese di riferimento di quando è stata compilata la prima volta- Questo successivo invio andrà automaticamente a sovrascrivere la DMA precedente)

 La seconda consiste nel farsi abilitare dalla propria sede INPDAP all’utilizzo dell’applicativo PASSWEB che permette , al datore di lavoro che ha inviato la DMA, di andare a controllare le singole posizioni dei propri dipendenti e correggere eventuali situazioni irregolari.

 La terza è la più consigliabile ( anche se bisognerà aspettare qualche mese prima che diventi del tutto operativa): sarà direttamente l’Inpdap provinciale demandata al controllo delle DMA che, accortosi di inserimenti erronei ( quale quello di aver inserito la causale di variazione 2 anzichè la 1) a correggere tale errore e di conseguenza a "rimettere a posto " la situazione contributiva, operando quindi direttamente sulla DMA erronea inviata. (Questa possibilità, più in là nel tempo, sarà concessa anche ai datori di lavoro e renderà, di conseguenza, semplicissimo correggere le DMA sbagliate).

In conclusione:

non utilizzare più, nel quadro V1, la causale di variazione 2, se non per i casi espressamente previsti ( e la DMA mensile " ordinaria" non è fra quelli) bensì sempre la causale di variazione 1

se si riesce a pagare i contributi del mese precedente entro il quindici del mese successivo ( ad esempio i contributi relativi al mese di Giugno entro il 15 luglio), compilare comunque il quadro E0 e non il V1 ( il che porterebbe ad una ordinata contabilità per anno solare senza "sfalsamenti" di anni precedenti negli anni successivi)

chiedere , comunque, di essere subito abilitati all’applicativo PASSWEB dell’Inpdap in modo da rendersi conto se vi siano o meno situazioni contributive erronee.