Al Sottosegretario al Ministero della Giustizia Sen. Giacomo Caliendo
All’ARAN
Al Segretario Generale UIL PA
Ai Dipendenti degli Uffici del Giudice di Pace
In relazione all’ accordo sottoscritto il 22 dicembre, a costo di sembrare ripetitivo, voglio segnalare che, anche per il 2007, nonostante le reiterate proteste di molti Lavoratori, si è proceduto ad inviare ai Distretti i fondi sulla base delle piante organiche ma la ripartizione delle relative risorse a livello distrettuale è stata effettuata sulla base del personale in organico e, contrariamente alla ratio dell’accordo ed alla natura della “produttività” , la ripartizione successiva è avvenuta sulla base delle effettive presenze, sicchè un qualsiasi funzionario ha percepito la stessa somma sia che abbia operato a pieno organico o, in qualche caso, in soprannumero, sia che, viceversa, abbia operato in uffici con gravissime carenze di personale. La scelta di operare in tal senso negli anni 2002/2003 venne giustificata con la necessità di non attribuire al personale dei Giudici di Pace somme eccessive a fronte di grosse scoperture di organico e bassi carichi di lavoro. Tale scelta ha già penalizzato, ingiustamente, tutti gli altri Uffici Giudiziari e, d’altronde, una conventio ad escludendum del solo personale dei Giudici di Pace sarebbe parsa del tutto illegittima ed oggi non giustificata in considerazione delle ulteriori attribuzioni di competenze a tali Uffici. Le note fin qui inviate all’Amministrazione sono rimaste senza alcun riscontro. Perpetuare tale assurda ripartizione significherebbe penalizzare in maniera abnorme soprattutto il personale delle sedi del Nord dove maggiore è la scopertura degli organici ma dove sono anche evidenti macroscopiche diversità tra un Ufficio e l’altro. Se retribuire il superlavoro ha un senso e se la natura della produttività collettiva non è mutata, appare indispensabile una immediata correzione di rotta onde evitare il perpetuarsi di un sistema che, anzichè incentivare la produttività del personale, la disincentiva attribuendo tanto a chi opera in grave sottorganico quanto a chi opera in assoluto confort le stesse somme a parità di posizione economica. La invito, pertanto, a dare precise indicazioni che siano rispettose dell’originaria natura dei fondi de quo. Sarà gradito cortese cenno di riscontro. I migliori saluti
nino laganà