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Regole ad hoc per i magistrati. Le retribuzioni crescono in automatico. E nessuno paga per gli errori.

27.07.2013
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Regole ad hoc per i magistrati. Le retribuzioni crescono in automatico. E nessuno paga per gli errori.

È una corporazione - anche se talvolta si percepisce come contropotere - e come tale difende i suoi privilegi. Chi supera il fossato che separa la magistratura dalla società trova regole costruite su misura.

Il giudice, tanto per cominciare, ha quarantacinque giorni di ferie che in realtà diventano cinquantuno. Un lusso che l’Italia non si potrebbe permettere, ma nessuna proposta di legge è riuscita a cancellare. Anche se l’arretrato che pesa sulla giustizia civile supera i cinque milioni di fascicoli, il pacchetto vacanze non si tocca. La soluzione, spiegano le toghe, è sempre altrove. Introvabile. Così il sistema di potere si sposa con una gestione perfettamente burocratica che livella in alto la categoria.

Gli stipendi crescono di fatto quasi in automatico: ci sono le valutazioni, in tutto sette step, ma salvo casi davvero rari, un magistrato dopo ventotto anni arriva a guadagnare quasi settemila euro netti al mese. Settemila euro per tutti: per i pm di prima linea, per le star e per i travet, per il giudice di provincia e per quello della metropoli, per quello del Nord e per quello del Sud.

Si può dirigere un ufficio nevralgico o svernare in un sonnacchioso e defilato palazzo di giustizia: non cambia nulla. Non ci sono orari e - ci mancherebbe - campanelle.

C’è, qualche volta, la buona volontà: l’ex presidente del tribunale di Roma Luigi Scotti ha raccontato al Giornale che a suo tempo, solo lasciando bigliettini di saluto nelle stanze abbandonate dai colleghi per il rito del caffè, aveva registrato un aumento di produttività del 10 per cento... ... ...

Testo articoli.

18.1 Kb
Autore: Erich Mutz.

Leggendo questo articolo, mi sto chiedendo, ma che cosa centra in tutto questo la Lisug ? Chi ci rappresenta, perche`non e`in grado di migliorare la nostra situazione? Sarebbe meglio non pubblicare certi articoli.

Autore: moderato, sempre.

Il motivo per cui "chi ci rappresenta non è in grado di migliorare la nostra situazione" è riconducibile al fatto che il Parlamento è pieno di toghe, siano esse di Avvocati che di Magistrati che , ovviamente, mirano a tutelare gli interessi di categoria. Quale categoria professionale non farebbe la stessa cosa ? Se eleggessimo un numero elevato di Ufficiali Giudiziari e/o Funzionari Unep potremmo aspirare ad avere benefici anche noi. Sul fatto che certi articoli non debbano essere pubblicati esprimo tutte le mie riserve , invitando tutti ad una attenta riflessione .

Autore: Gianfranco.

Invece fa capire che ci sono figli di un Dio minore che siamo noi tutti dipendenti e lavoratori amministrativi della Giustizia.


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