LISUG

Lisug, Libero Sindacato Ufficiali Giudiziari

Sei in

News

GEOGRAFIA GIUDIZIARIA - AGGIORNAMENTI -

13.06.2013
Invia questo articolo via email segnala ad un amico

GEOGRAFIA GIUDIZIARIA - AGGIORNAMENTI -

Alla fine il forte intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha definito scandalosa l’ipotesi di rinvio della nuova geografia giudiziaria sembra aver ammorbidito il fronte parlamentare. Tanto che i vertici delle commissioni Giustizia di Camera e Senato intervengono per fare presente che, alla fine, potrebbero bastare alcuni ritocchi per permettere di rispettare la scadenza di settembre. E il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, ha convocato per martedì prossimo, 18 giugno, un incontro con presidente e capigruppo per discutere il da farsi.

Donatella Ferranti (Pd), presidente della commissione Giustizia della Camera, spiega che «seppur vero che per ridare fiducia al nostro Paese abbiamo puntato anche sulla riforma della geografia giudiziaria, ogni decreto è sempre migliorabile. La riforma della geografia giudiziaria va fatta senza rinvii come sostiene il ministro, ma avendo circoscritto già una serie di criticità come i bacini di utenza, lo stato delle infrastrutture e i conseguenti investimenti, la presenza della criminalità organizzata, possiamo lavorare da subito ad alcune piccole correzioni».

E il suo "collega" a Palazzo Madama, Francesco Nitto Palma (Pdl), osserva che «la riforma dei tribunali deve partire: condivido in pieno le parole del ministro Cancellieri e del Presidente Napolitano». Al Senato, l’invito della Guardasigilli ha prodotto la messa in stand by di un documento che i capigruppo stavano preparando con tutti i punti critici contro la riforma delle circoscrizioni.

«Nel promuovere la riunione – aggiunge Palma – il ministro rileva la necessità di piccoli interventi correttivi rispetto al decreto legislativo e credo che responsabilità della politica sia quella di proporre al ministro i correttivi per far decollare la riforma il 13 settembre prossimo». Dove potrebbero andare a parare gli interventi lo anticipa Giacomo Caliendo (Pdl): «potrebbero essere interessati non più di 7/8 tribunali e 30 sezioni distaccati delle sone a rischio criminalità». Per esempio, fare sopravvivere Rossano Calabro e lasciare a Santa Maria Capua Vetere la competenza sui 19 comuni casalesi.

Ancora critici, invece, gli avvocati. Con l’Oua che dichiara di considerare «incomprensibili» gli interventi di Napolitano in materia.


Dopo il ministro Cancellieri, anche il Presidente della Repubblica interviene per ribadire che il d.lgs 156/2012 deve essere attuato nei tempi previsti. D’altra parte, per molti uffici giudiziari, specie da Firenze in su, prorogare la soppressione sarebbe stato un accanimento terapeutico sulla pelle dei nostri Colleghi, dati i vuoti di organico ormai paurosi.

Napolitano

: "scandaloso rimettere in discussione i tagli dei tribunali. Riforme costituzionali ineludibili"

Sarebbe «inammissibile e scandaloso rimettere in discussione per ciechi particolarismi anche politici» la riforma della geografia delle circoscrizioni giudiziarie. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, incontrando i magistrati di nuova nomina al Quirinale.

Il presidente della Repubblica, parlando ai magistrati ordinari in tirocinio, ha poi ribadito che serve rispetto verso la Consulta. «È indispensabile un effettivo riconoscimento del "giudice delle leggi", poiché la Corte Costituzionale è chiamata ad arbitrare anche in conflitti tra i poteri dello Stato», ha spiegato Napolitano. «Serve quindi spirito di reciproco rispetto e leale collaborazione».

«Indipendenza, imparzialità ed equilibrio nell’amministrazione della giustizia sono più che mai indispensabili in un contesto di persistenti tensioni e difficili equilibri sul piano politico e istituzionale», ha quindi affermato il capo dello Stato. Quanto al Csm, «non sia solo un organo di mera difesa, ma di autogoverno» della magistratura, e si ponga in condizioni «di concorrere a quelle riforme» che servono al Paese, anche nel campo della giustizia»: ha ricordato oggi Napolitano. Era presente anche il vicepresidente del Csm Vietti.

Il presidente della Repubblica ha poi richiamato lo spirito della Costituzione del 1947 come valore guida delle riforme che a breve saranno all’esame del Parlamento. «A quella Costituzione e ai suoi principi fondamentali, ai valori e ai diritti che essa sancì - ha dichiarato - dobbiamo tutti guardare nel momento in cui si avvia un ineludibile processo riformatore per rivederne gli assetti e le norme della seconda parte».

E sul difficile momento economico, «appare tuttora arduo uscire con successo» da una crisi che si trova in «fase prolungata», ha detto Napolitano. Bisogna dare «risposte efficaci alle frustrazioni dei giovani e al malessere di larga parte della popolazione», e per questo servono «maggiore equità e sostenibilita».