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Riforma del lavoro pubblico

17.10.2009
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Riforma del lavoro pubblico

Nei prossimi giorni è prevista la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo di attuazione della legge delega n. 15/2009 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Da quel momento decorreranno i quindici giorni di “vacatio legis”, al termine dei quali le disposizioni introdotte saranno pienamente operative.

Come noto in ogni fase dell’iter di approvazione dello schema di decreto legislativo di riforma del pubblico impiego, abbiamo presentato, al Parlamento ed al Governo, le nostre proposte di modifica per tentare di correggere quelle parti del provvedimento ritenute più penalizzanti e negative per la pubblica amministrazione, per i lavoratori e per il sistema delle relazioni sindacali.

Nel testo definitivo, purtroppo, solo alcune delle nostre osservazioni sono state recepite, e l’impianto complessivo mantiene aspetti sui quali continuiamo ad esprimere la nostra preoccupazione e la nostra contrarietà.

Rinviando a quanto già espresso in merito con le nostre precedenti comunicazioni, vi proponiamo una sintetica elencazione delle parti del provvedimento che giudichiamo negativamente e dei nostri impegni per affrontare la situazione che si verrà a determinare nell’immediato futuro.
Ricordiamo che tali giudizi, impegni e proposte, contenuti nella relazione della segreteria e nelle tesi per il 3° congresso della UIL PA, sono stati discussi ed approvati all’unanimità nel corso del Comitato Centrale svoltosi a Roma i giorni 28 e 29 settembre.

LE PARTI DEL DECRETO CHE GIUDICHIAMO NEGATIVAMENTE

SISTEMA DI VALUTAZIONE.


Restiamo contrari alla predeterminazione delle fasce di merito poichè stabilire a monte l’esistenza di percentuali fisse di dipendenti con performances alte, medie e basse comporta il rischio di non riconoscere l’attività lavorativa in modo obiettivo e di introdurre elementi conflittuali all’interno dei posti di lavoro, come a suo tempo avevamo registrato con la gestione del cosiddetto “fondino. Profonde perplessità suscita la costituzione di organismi delegati a gestire il ciclo della valutazione, che sono espressione di volontà politica.

LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA.


Il procedimento di contrattazione è sottoposto a nuovi e più stringenti limiti; vengono ridotte le materie ed incrementati i livelli dei controlli sia interni che esterni. Si dà la possibilità all’amministrazione, in mancanza di accordo, di procedere autonomamente alla definizione degli istituti contrattuali, compresi gli aspetti economici. Si obbliga la contrattazione di secondo livello a destinare la maggior parte del salario accessorio, comunque denominato, al sistema premiale.
- COMPARTI DI CONTRATTAZIONE. Riteniamo eccessiva la riduzione del numero dei comparti di contrattazione e delle separate aree per la dirigenza.
- ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO. L’organizzazione degli uffici e la gestione del rapporto di lavoro vengono sottratte alla concertazione ed attribuite all’esclusiva competenza del dirigente.
- ORDINAMENTI DEL PERSONALE. La classificazione del personale, l’individuazione dei profili e i criteri per le progressioni economiche e di carriera sono sottratti alla disciplina contrattuale e riaffidati alla regolamentazione legislativa. Si tratta di una norma che di fatto reintroduce una disciplina speciale per il pubblico impiego.
- PROCEDIMENTO DISCIPLINARE. Viene inasprito il sistema sanzionatorio e risultano aboliti i collegi arbitrali, strumenti necessari anche per ridurre il contenzioso giudiziario.

I NOSTRI IMPEGNI PER IL FUTURO


- chiedere l’apertura immediata di tavoli di confronto a tutti i livelli, nazionale, di amministrazione o ente, per monitorare l’attuazione delle nuove disposizioni, per valutare i risultati. Ciò consentirà nei due anni di sperimentazione previsti di dimostrare la validità delle nostre posizioni ed ottenere le modifiche necessarie.
- utilizzare i contratti nazionali ed integrativi per introdurre criteri obiettivi ai fini della valutazione del merito e per l’attribuzione degli incentivi economici e di carriera.
- assistere i lavoratori in tutte le fasi della loro attività: dal conferimento delle funzioni alla assegnazione degli obiettivi, dalla valutazione del lavoro svolto fino all’attribuzione del giudizio di merito individuale.
- controllare che i giudizi siano obiettivi e coerenti con i criteri generali prefissati, denunciando ogni forma di abuso, clientelismo e paternalismo che si dovesse registrare.
- rinnovare i ccnl in scadenza al 31 dicembre 2009 sulla base delle regole previste nell’accordo sul nuovo modello contrattuale. Come noto questa legge, che dichiara di porsi obiettivi di miglioramento dei servizi e di valorizzazione del personale, ha riscosso il plauso dell’opinione pubblica e la condivisione di tutti gli schieramenti politici, del Parlamento e degli enti locali. Da parte nostra, nel contestare ancora una volta la strumentale campagna denigratoria nei confronti dei lavoratori pubblici, che ha accompagnato l’iter dei provvedimenti, abbiamo espresso in tutte le sedi il nostro dissenso sulle cose che non condividevamo. Ma sinceramente abbiamo trovato scarsa attenzione non solo da parte del governo ma anche dei partiti sia di maggioranza che di opposizione. Solo l’iniziativa intrapresa dalla nostra confederazione ha consentito di uscire dall’isolamento in cui si voleva tenere il movimento sindacale, ed ottenere quelle poche, ma significative correzioni in ordine alla modifica delle percentuali di attribuzione del merito ed ai principi che debbono regolare i criteri di valutazione ai fini delle progressioni economiche. Ribadiamo il nostro impegno per cercare di modificare nel futuro tutti quegli aspetti che noi riteniamo negativi, per renderli più rispondenti agli interessi della collettività e dei lavoratori pubblici. Non mancheremo inoltre di intraprendere tutte quelle iniziative di mobilitazione che si renderanno necessarie per rinnovare nei tempi previsti i contratti collettivi nazionali.

Fraterni saluti.


Il Segretario Generale

(Salvatore Bosco)


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